(Giorgio Giuliani)

 

Nella vicenda Lima tra il 1964 e il 1968 entra la misteriosa Ferroplastik, ditta domiciliata alla Casella Postale 175 di Vicenza, ma che metteva a catalogo fabbricati in scala H0 "Made in Western Germany"

 

 

Breve cronistoria Lima-Ferroplastik

(desunta dai cataloghi Lima)

 

Nel 1964 compaiono a catalogo Lima, come accessori, solo la galleria 2070 e la pensilina 2071 che non sono Ferroplastik ma Lima

 

Nel 1965/66 nel catalogo Lima troviamo come “Progressiva” alcuni fabbricati senza codice ne riferimenti ad altre ditte, che però ritroviamo nel catalogo Ferroplastik VI Edizione (che presumo sia del 1966)

 

Nel 1966/67 nel catalogo Lima ritroviamo le “Progressive” oltre a tre pagine di edifici vari della Ferroplastik (espressamente nominata) misti, alcuni italici altri teutonici, tra cui la galleria 2060 e la torre piezometrica 2063, questi ultimi di produzione Lima

 

Il catalogo Lima 1967 troviamo solo le Progressive, senza gli altri edifici, ne Lima, ne Ferroplastik, ma come accessori solo il nuovo PL 021 (ancora in fase di abbozzo).

 

Bisogna aspettare il catalogo 1971/72 per vedere i nuovi fabbricati Lima: la stazione art. 024 o 045, lo scalo merci art. 041, la galleria 2080, ecc.. Oltre al PL art. 021 e alla vecchia pensilina  art. 2071 e galleria 2070.

 

 

Per cui sui cataloghi Lima troviamo edifici Ferroplastik solo nelle edizioni 1965/66 e 1966/67- Li ritroveremo sul Calalogo Casette non datato ma databile al 1968 e senza alcun riferimento a Ferroplastik. Poi più nulla

 

 

 

 I cataloghi Ferroplastik

di Ferroplastik abbiamo reperito solo due cataloghi:

 

 - Il catalogo Ferroplastik Vicenza (presunto 1964) è un pieghevole di sei facciate con cinque edifici italici (da 401 a 405, di cui tre da montare, di produzione Vau-Pe*) e tutti gli altri (da 301 a 317) in stile nordeuropeo marcati Coronet (marchio di cui non ho altre tracce, che vorrebbe nascondere la provenienza Faller degli edifici)

 

 

 - Il catalogo Ferroplastik VI edizione (presunto 1966) è un fascicoletto di 20 pagine che riporta gli stessi edifici del catalogo Lima 1966/67, oltre a cinque motoscafi Lima. Ritroviamo i fabbricati in stile italiano serie 400, con alcune aggiunte. Scompaiono i fabbricato serie 300 (Coronet-Faller) e compaiono quelli serie 500 di produzione Vau-Pe/Pola. Sono presenti anche alcuni accessori serie 2000 di produzione diretta Lima.

La presenza di materiale chiaramente Lima (motoscafi, serbatoio pensile, gallerie) fa presupporre che il marchio Ferroplastik fosse di proprietà Lima per quanto la produzione di edifici fosse tedesca. Quindi i fabbricati a catalogo sono tutti Vau-Pe/Pola, con tre accessori Lima (pag. 17, serie 2000).

Dei fabbricati proposti alcuni sono di tipologia italiana (401-405 e già in catalogo Vau-Pe 1963/64) e gli altri tipicamente nordeuropei, e per quanto in scatola Ferroplastik con scritte in italiano, alcuni sono marcati "Made in Western Germany", quindi i reali produttori sono Faller o Vau-Pe/Pola. Ma generalmente i modelli non riportano indicazioni sul Paese di produzione.

 

 

Confrontando alcuni fabbricati, quelli più particolari e facilmente riconoscibili, se ne possono trovare alcuni nel precedente Catalogo Rivarossi per Modellisti 1960, come produzione Faller, e altri si trovano del catalogo Vau-Pe 1963/64

 

Catalogo Ferroplastik 1964 e 1966

Catalogo Modellisti RR 1960

Catalogo Vau-Pe 1963/64

descrizione

1964

1966

pagina

articolo

pagina

articolo

Stazione

401

401

   

13

224

Stazione

402

402

   

12

223

Deposito

403

403

   

14

2094

Casello

404

404

   

12

1119

Posto di blocco

405

405

   

9

1113

Chiesa (Coronet)

306

 

A36

P61/F

   

Stazione servizio Shell (Coronet)

317

 

A32

217/F

   

Mulino ad acqua (Coronet)

304

 

A34

P80/F

   

Piccola chiesetta

 

504

 

 

36 189

Casa in costruzione

 

501

   

38

194

Casa in costruzione (Coronet)

308

502

   

38

195

Casa in costruzione

 

503

   

38

196

Cafè Rose

 

526

   

27

151

Cafè Rose

 

544

   

27

153

Magazzino

 

548

   

25

138

 

 

Presumo quindi che Lima alla metà degli anni '60 volesse proporre come complemento ai propri trenini degli edifici, tipologia di prodotto che ancora non aveva in produzione, se non alcuni accessori. Quindi si rivolse a Faller e Vau-Pe, che li producevano.
Ma Faller non poteva apparire direttamente in quanto Rivarossi era il suo importatore per l'Italia, e non poteva  produrre e vendere direttamente a Lima.

Per aggirare il problema, Lima creò la misteriosa Ferroplastik (e lo specifico marchio "Coronet" proprio per i soli prodotti Faller) ) con sede ad una casella postale (!) di Vicenza.

Posso sempre presumere che Rivarossi si fosse risentita per la presenza di fabbricati Faller, per quanto marcati Ferroplastik-Coronet, per cui già nel 1965 questi scomparirono dal catalogo Ferroplastik e con essi il marchio Coronet. Va rilevato che gli edifici Faller-Coronet negli anni 1964 e 1966 non compaiono nei cataloghi modellisti di Rivarossi.

 

 

Da citare il Catalogo Casette Lima (non datato ma databile al 1968) simile al catalogo Ferroplastik VI edizione, ma con due edifici in meno rispetto a questo, quindi con solo edifici Vau-Pe e Lima, ma in cui Ferroplastik non è mai citata. La numerazione degli articoli è la medesima ma con uno zero come prefisso (ex: l'art. 402 del 1966 diventa art. 0402). Curiosità: su questo catalogo l'indirizzo Lima è in via Massaria 40 e non 30 come sempre riportato.

 

 

Alcuni prodotti Ferroplastik

 

Stazione art. 402 (Vau-Pe/Pola) con scatola - made in West Germany

 

 

 

 

 

 

Deposito di carbone art. 408 (Vau-Pe/Pola) con scatola

 

 

 

Villa  di montagna art. 523 (Vau-Pe/Pola) con scatola

 

 

 

Chiesa  art. 542 (Vau-Pe/Pola)

 

 

 

Casa  art. 303 Coronet (Faller)

 

 

 

 

Se qualcuno ha altre notizie su questa ditta ce lo comunichi lima_tribute@libero.it

 

 

* Nota: agli inizi degli anni '60 le ditte Vau-Pe e Pola hanno fattivamente collaborato, per cui i modelli Vau-Pe (che cito esplicitamente per via del catalogo 1963/64) possono essere anche stati venduti come Pola, che pare fosse l'effettivo realizzatore di buona parte di questi edifici.