Buongiorno Littorina

A cura di Paolo Giacobbo

 

Quando sono nata, nel 1947,

 

 

… tutti mi chiamavano “ La Littorina “, anche se sul catalogo ero già designata come AN 1.

 

 

Anche nel linguaggio della mia casa madre venivo comunemente indicata come  “La Littorina“ un po’ come all’ epoca nelle famiglie si diceva “La Maria“ o “La Carla“ per designare le nostre donne .

 

L’ uso corrente della sigla AN 1 è arrivata più tardi .

Sono stata una delle prime ad uscire da quelle che allora venivano designate anche come “Officine di miniature elettroferroviarie di Cassano Albese“ per essere presentata alla Fiera di Milano del 1947 . 

 

 

Come tutti gli oggetti esposti in quell’ occasione , ho ricevuto anch’ io il bollino tricolore …

 

 

“Italia N 1 in tutto“. Da allora nessuno ha osato togliermelo e lo porto ancora con orgoglio .

Sono stata costruita in bakelite rossa colorata nella massa e sono stata rifinita con una striscia arancio nella parte bassa ….

 

 

… con finestrini grigi e fanali gialli .

Vista da sotto ….

 

 

….presento la particolarità di avere la presa di corrente sul solo carrello motore con striscianti in ottone sulle due rotaie ed un carter centrale dello stesso materiale .

 

Le mie ruote sono in bakelite, a raggi non traforati, i supporti che uniscono i carrelli al tetto sono in ottone.

Comunque credo di essere stata la prima automotrice realizzata in bakelite, mentre quante mi hanno preceduta erano in metallo .

 

In fiera ho avuto molto successo: fino a quel momento le uniche automotrici in scala HO/OO presenti in numero molto limitato sui binari in miniatura italiani erano state le tre bellissime TWE 700 Maerklin … 

 

 

….qui nelle tre versioni prodotte dal ‘ 36 al ‘ 39, e la coppia di Littorine Trix …

 

 

…qui nella versione 1938 .

 

Nella casa dove abito ora ho avuto l’ occasione di conoscere anche la progenitrice delle Littorine in scala OO , questa piccola due assi meccanica costruita da Tipp.Co in Germania nel 1927 ….

 

 

… che porta ancora bene i suoi 90 anni .

 

Finita la fiera di Milano, sono stata affidata all’ ambasciatore d’ Italia negli Stati Uniti per essere esposta in varie manifestazioni d’ oltre oceano in compagnia di molti altri prodotti della rinata industria italiana ,

 

Nel 1948 fui regalata al figlio dell’ ambasciatore che a sua volta ne fece omaggio nel ’65 al mio attuale proprietario ed ora vivo insieme alle mie sorelle in uno storico palazzo vicentino .

 

Qui ho ritrovato anche le mie coetanee 772 di Conti …

 

 

…che assomigliano di più agli elettrotreni FS dell’ epoca che alle reali 772 .

 

Chissà perché, del resto, fino agli anni ’60 tutte le automotrici in scala HO/OO sono modelli “free-lance”, mentre buona parte di locomotive e locomotori corrispondono ad un prototipo reale….

 

Vi presento ora alcune delle mie sorelle .

Questa è nata solo qualche mese dopo di me sempre nel ’47 ….

 

 

…è in bakelite bruna con striscia rossa, è dotala di presa di corrente a contatti striscianti sui due carrelli…..

 

 

….. e, a differenza di me, l’ inversione di marcia del suo motore in CA viene effettuata tramite una levetta centrale .

 

 

Essa è arrivata qui in questa confezione con trasformatore e binari …

 

 

 

E’ invece del ’48 questa sorellina dalla magnifica livrea verde …

 

 

…con caratteristiche tecniche molto simili alla precedente 

 

 

 

 

Anch’ essa verde, ma molto più scura, è questa st48 ….

 

 

… anch’ essa nata nel 1948 , ma dotata di ruote nere a raggi non traforati con cerchione metallico e di motore a magnete permanente …

…. Mentre in quest’ altra st48 , sempre del 1948, la livrea rossa è arricchita di una fascia azzurra che alle estremità sale ad incorporare i due radiatori

 

 

 

Tutta rossa è invece questa Littorina del ’49 che adotta ruote rosse a raggi traforati …

 

 

 

Qui mi sono fatta ritrarre assieme a questa sorellina bianca con fascia blu del ’49 …

 

 

Anch’ essa con ruote rosse a raggi traforati .

 

Eccola che si pavoneggia da sola nel suo vestito da sposa…

 

 

Mentre io sono stata realizzata in bakelite a base di resina fenolica  e farina di legno, per la Littorina bianca  la farina di legno è stata sostituita con polvere di caseina ( Galalite ) .

 

Invece questa “ modesta “ rossa serie verde del ’50….

 

 

…resta spesso da sola isolata nella sua scatola …..

 

…come pure questa sorellina in bakelite color “ Isabella “ …

 

 

… come si diceva sui cataloghi dell’ epoca .

 

Assai curiosa questa Littorina anch’ essa del ’50 in bakelite rossa verniciata in bruno …

 

 

…coetanea di questa rossa con fascia blu e radiatori blu…

 

 

…che si è fatta riprendere in buona compagnia …

 

 

 

La più giovane della nostra famiglia è questa elegante littorina azzurra con fascia gialla …

 

 

…con uno strano triangolino giallo dipinto sulla fronte .

 

 

Ed è proprio lei che vuole avere l’ ultima parola mostrandosi insieme ad altre tre automotrici primordiali, pioniere di questo tipo di veicoli in scala HO/OO .