Rivarossi alla XIII Triennale di Milano 1964

(Giorgio Giuliani su segnalazione di Paolo Albano)

La Triennale di Milano è un’istituzione culturale internazionale che produce mostre, convegni ed eventi di arte, design, architettura, moda, cinema, comunicazione e società. Organizza mostre di grande visibilità e attenzione come quelle dedicate all’arte contemporanea, agli architetti e designer di fama nazionale e internazionale, ai grandi stilisti che hanno cambiato il gusto e il costume, ai temi sociali.

XIII Triennale di Milano del 1964

Alla XIII Triennale partecipavano nove nazioni. Negli anni caratterizzati dal boom economico e da un diffuso benessere sociale il tema affrontato nella XIII Triennale fu quello del tempo libero come fruizione e valorizzazione, e dei consumi. Per la prima volta vengono affrontati i problemi di qualificazione nei consumi del tempo libero e il problema della quantità del tempo libero rispetto al tempo lavorativo. Particolarmente suggestiva è la sezione introduttiva a carattere internazionale curata da Umberto Eco e Vittorio Gregotti in cui spiccano gli otto condotti a ridosso dello Scalone d’Onore e il Caleidosopio nel Salone d’Onore.

        

Le edizioni delle Triennali precedenti alla XIII guardavano al futuro, alla “fondazione della società di domani”. La XIII Triennale di Milano del 1964 si differenzia dalle precedenti in quanto è concentrata sul presente, uno sguardo sulla realtà della civiltà industriale, uno sguardo al mondo che cresce intorno all’uomo per effetto della sua stessa operosità.

È anche la prima volta che la mostra invece di essere dedicata direttamente alle arti e all’architettura, viene dedicata ad un unico argomento. Il tema del “tempo libero”, proposto dal Centro Studi della Triennale in accordo con i rappresentanti dei paesi esteri, è svolto in una serie di racconti per immagini, opere e oggetti. Un argomento attuale per l’Italia degli anni ‘60 che conosce in quel periodo fenomeni di trasformazione sociale dovuti alla crescente industrializzazione, un argomento comune con altre nazioni che da tempo lottano contro gli stessi fenomeni della società sempre più industrializzata.

 

La sezione Momenti di Tempo Libero si concludeva con una sala dedicata ai trasporti.

Momenti di tempo libero:

Vennero esposti convogli di produzione Rivarossi, esempi di razionalità e buon design applicati al settore trasporti

 

 

 

Informazioni e immagini tratte dalla Tesi di Laurea "La Triennale di Milano. Fra costruzioni e critica del design in Italia. - Mostre ed esposizioni per la cultura del design." di Giulia Ciliberto - Laurea in Comunicazione Visuale e Multimediale - Università IUAV di Venezia

 

 

Breve storia della Triennale

 

1923. Nasce a Monza la prima Esposizione Internazionale delle Arti Decorative.

La manifestazione si svolge con cadenza biennale nel parco della Villa Reale di Monza, con l’obiettivo di stimolare le relazioni tra industria, arte e società.
Nel 1933la rassegna di Monza diventa triennale si sposta a Milano e assume una personalità giuridica autonoma. Sotto la guida di figure come Gio Ponti e Mario Sironi inizia la vita della Triennale. L’architetto Giovanni Muzio progetta il Palazzo dell’Arte che diventa la sede della Triennale di Milano. Un edificio prestigioso, modulare e flessibile, espressamente concepito per ospitare grandi manifestazioni e attività museali.
Nel dopoguerra, la Triennale ha affrontato il problema della ricostruzione promuovendo con Piero Bottoni la realizzazione del quartiere sperimentale QT8, nell’area milanese del Monte Stella.
Negli anni cinquanta ha affrontato anche il tema del disegno industriale, con rassegne dedicate a questo specifico settore.

Il fenomeno del design italiano si è sviluppato proprio in questo periodo e si è associato al culto del Made in Italy, accompagnando lo sviluppo industriale del paese.
A partire dagli anni sessanta, la Triennale ha poi affrontato le problematiche legate allo sviluppo economico e alle sue trasformazioni sociali realizzando rassegne come “La casa e la scuola” nel 1960, “Il tempo libero” nel 1964, “Le città del mondo e il futuro delle metropoli” nel 1988, “Identità e differenza” nel 1996.

Nel corso del Novecento, la Triennale di Milano ha contribuito all’affermazione dell’unità delle arti e allo sviluppo dell’architettura e del design italiano; successivamente ha esteso i propri settori d’interesse alla moda, al cinema, alla grafica e alla comunicazione audiovisiva diventando un centro per l’innovazione e la ricerca creativa, un sistema integrato di comunicazione e produzione culturale che si rivolge oggi a fasce sempre più ampie e diversificate di pubblico.

 

Eventi e manifestazioni