LA FERROVIA DELLA VALLE SERIANA

(testo di Gabriele Montella)

Tra i primi provvedimenti adottati dallo Stato unitario ci fu la nazionalizzazione delle ferrovie che quindi potevano operare in regime di monopolio.

Era tuttavia previsto che talune tratte, già esistenti o da realizzare, potessero essere gestite da società private a seguito di una concessione governativa.

 

 

Ciò evidentemente poteva avvenire solo per ferrovie di interesse locale, prive di rilevanza strategica anche nell’ottica della difesa nazionale.

Tra le prime vi fu la Ferrovia della Valle Seriana, unitamente alla consorella della Val Brembana.

Il primo tratto, da Bergamo ad Albino, venne inaugurato nell’aprile del 1884 e pochi mesi dopo fu inaugurata la tratta successiva da Albino a Vertova.

L’anno successivo ci fu il completamento fino a Ponte Selva e solo nel 1911 venne aperta la diramazione per Clusone.

 

(Mappa realizzata da Marco Lambruschi)

 

 

All’inizio il materiale di trazione era costituito da locomotive 030 tipo St. Leonard, di fabbricazione belga.

 

 

Erano macchine lunghe m. 8,40 del peso di 35 tonnellate che potevano viaggiare a 50 km/ora alla potenza di 330 Hp.

Nel tempo, tra il 1884 e il 1955, se ne susseguirono in servizio quattordici, ciascuna simpaticamente distinta col nome di una delle stazioni della linea.

Nel 1924 vennero acquistate tre locomotive 151 Breda.

 

Erano macchine tra le più potenti dell’epoca, sviluppando ben 1.100 Hp di contro ai 980 delle prime Gr. 740 FS.

Ben presto tuttavia ci si rese conto della inutilità di un simile dispendio e queste locomotive vennero dapprima accantonate e quindi rivendute.

Entrò quindi in servizio una locomotiva di prestazioni più proporzionate all’impiego, la 131 sempre di produzione Breda.

 

 

Tali locomotive restarono in servizio fino al 1961, ma solo per il traffico merci che negli ultimi anni fu estremamente sostenuto con la movimentazione mensile di circa 3.000 carri.

Dagli anni ’50 infatti la Valle era andata incontro ad una rapida industrializzazione con il fiorire di decine di piccole/medie industrie che necessitavano di materie prime e di trasporto dei prodotti finiti fino a Bergamo e di lì sulla rete ferroviaria nazionale.

Per quanto riguardava il trasporto passeggeri questo era svolto fino all’immediato dopoguerra da carrozze a due assi a terrazzini per lo più dismesse dalle F.S.

 

 

Il rapido benessere che la industrializzazione della Valle stava portando e la necessità di assecondare la sua vocazione turistica indussero finalmente la dirigenza ad un drastico miglioramento del servizio passeggeri acquistando dalle F.S. nel 1947 tre automotrici ALn 556 ribattezzate AD 5601/2/3 ed una nuova (AD 5604) unitamente ad altre due ex F.S. de-motorizzate da utilizzare a rimorchio.

 

 

 

e nel 1954 altre due automotrici nuove (AD 5605/6)

 

 

Questo nuovo corso della Ferrovia, improntato a dinamismo e vivacità, è testimoniato dall’adozione di una brillante livrea avorio e rossa con tetto argento.

 

(immagine di Marco Lambruschi)

 

Resta da trattare delle macchine da manovra, particolarmente importanti per le ferrovie in concessione per operare negli interscambi con la rete nazionale.

Fino al 1953 questo compito era affidato esclusivamente alle superstiti locomotive 030 poi a queste vennero affiancate  due locomotive diesel tedesche Deutz – Krupp tipo V 36, già in uso presso le F.S. con la classificazione D 236.

Erano macchine progettate nel 1936 per il traino di tradotte militari che anche nel dopoguerra avevano mantenuto un allestimento a dir poco spartano.

La cabina di guida appena sporgeva dall’enorme cofano anteriore ove era alloggiato un motore a gasolio che erogava una potenza continuativa di circa 200 kW.

La trasmissione era data da un asse motore con manovella e contrappeso posto tra il secondo e il terzo asse, accoppiati al primo con una biella.

Mentre le D 236 F.S. erano dapprima colorate in castano isabella con le traverse di testa in rosso e poi in verde vagone con strisce gialle, le due della F.V.S. , classificate LD 61 e 62, erano colorate interamente in castano

 

(foto fattaci pervenire da Alessandro di Pistoia)

 

 

In seguito vennero aggiunti la modanature e i mancorrenti in giallo e il colore rosso al pancone.

 

 

La Ferrovia della Valle Seriana venne chiusa il 31 agosto 1967.

Le due motrici da manovra furono vendute alla Ferrovia Suzzara – Ferrara ed il resto del materiale rotabile ancora utilizzabile alla Ferrovia Centrale Umbra.

Gli impianti fissi (stazioni, caselli) sono stati in parte demoliti e in parte sono ora utilizzati per la linea automobilistica.

Fortunatamente è stata salvata la deliziosa stazioncina di Ponte Selva.

E’ in progetto il recupero del sedime ferroviario per una metrotramvia da Bergamo ad Albino.

Il restante tracciato fino a Clusone è stato in parte riconvertito in pista ciclabile.