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LIONEL E RIVAROSSI in H0

(Gianni Carrara)

L’avventura di un grande marchio come Lionel nel mercato dell’H0 si divide in due periodi distinti: il primo va dal 1957 al 1966 e rappresenta gli anni degli investimenti per trovare una propria identità in quello che, anche in America, si andava evidenziando come il futuro del fermodellismo, mentre il secondo, dal 1974 al 1977 fu l’ultimo tentativo, fallito, di ricavare un proprio spazio nel mercato dell’H0.

Una volta deciso di entrare nel mercato H0, Lionel scelse di non perdere ulteriore tempo e di non rischiare grossi investimenti per creare una propria linea di prodotti e preferì rivolgersi ad un altro fabbricante per commercializzare, con il proprio marchio, dei modelli già esistenti. La scelta cadde su Rivarossi. Fu così che nel 1957, nel suo primo catalogo H0, Lionel presentò solo modelli Rivarossi; tuttavia questo accordo durò solo per un anno. La breve durata di questo contratto, nonostante il gradimento della qualità dei modelli Rivarossi da parte del mercato, è sorprendente; da parte Lionel la motivazione fu l’asserita incapacità di Rivarossi di produrre abbastanza per soddisfare le richieste del mercato, esiste tuttavia uno scritto di Alessandro Rossi in cui si dichiara che la fine del rapporto fu dovuta a disaccordi sulle modalità di pagamento delle forniture.

Comunque Rivarossi non fabbricò alcun modello specificatamente per Lionel ma si limitò a montare i ganci standard NMRA e ad apporre sui modelli il tipico marchio Lionel con la lettera “L” racchiusa in un cerchio.

 

Terminata l’esperienza Rivarossi, Lionel si rivolse ad Athearn, casa americana con già notevole esperienza in H0 e come produttore OEM, la cui produzione caratterizzò il catalogo Lionel dal 1958 fino al 1966, anni in cui però modelli di produzione propria di Lionel soppiantarono man mano gli originali di Athearn.

 

Lo scopo di queste poche righe non è certo quello di tracciare la storia di Lionel in H0, per cui esistono ben altre documentate pubblicazioni, anche se anch’esse non prive di imprecisioni *, ma solo di descrivere la breve ma interessante collaborazione tra Lionel e Rivarossi tramite i modelli che la caratterizzarono.

 

 

Le Locomotive Diesel

Rivarossi produsse per Lionel un solo tipo di locomotiva diesel, la famosa C-Liner della Fairbanks Morse. Nonostante la breve durata del rapporto, la versioni di questa locomotiva sotto il marchio Lionel si prestano ad alcune interessanti osservazioni, poiché sono state introdotte nel catalogo Lionel in un momento di transizione di questa locomotiva anche per il mercato italiano.

 

 

La locomotiva fu prodotta nelle versioni A motorizzata, A folle e B folle, tutte le versioni erano dotate di gancio NMRA ad entrambe le estremità.

 

Nella fretta di disporre di un catalogo le locomotive illustrate sul catalogo 1957 mostrano una versione antecedente a quella effettivamente commercializzata da Lionel; nelle immagini, infatti, le locomotive appaiono dotate di un grosso pancone anteriore con un taglio traversale da cui sporge il classico gancio ad uncino Rivarossi, inoltre le locomotive sono dotate di mancorrenti in filo metallico sia sul frontale che sui fianchi. In realtà i modelli introdotti per Lionel avevano un pancone più ridotto con una grossa apertura inferiore da cui usciva il gancio standard NMRA; anche i mancorrenti laterali furono eliminati ed incorporati nello stampo della cassa. Infine, al modello che apparve agli inizi dell’anno, durante lo stesso anno, furono ben presto  apportate modifiche sostanziali che permettono di individuare due ben distinte versioni della locomotiva.

 

Le scritte laterali erano ottenute tramite tampografia per le versioni Wabash, Chicago and North Western, Western Pacific ed Illinois Central mentre per le versioni Southern Pacific e Texas and Pacific le scritte erano semplicemente stampate su cartoncino sottile a sua volta incollato sulle fiancate.

 

 

Prima versione

Unità A motorizzata

Cassa in polistirolo con mancorrenti in filo metallico solo sul frontale, sui fianchi mancorrenti integrati nello stampo.

Telaio piano in lamiera verniciata in nero dotato di due protuberanze posteriori che si incastrano in due fessure nello specchio posteriore della cassa. Zavorra centrale in blocco unico sotto il telaio fissata con un ribattino, zavorra estraibile inserita nel retro della cassa e poggiante sul telaio. La cassa si incastra lateralmente in due protuberanze metalliche sporgenti da un lamierino frapposto tra il telaio e la zavorra.

Motore tipo 1677 su cuscinetti a sfere con carcassa in plastica bianca.

Faro anteriore con un polo solidale al telaio ed il polo centrale in parallelo ad una spazzola del motore. Due boccole sul retro del telaio, di cui una solidale al telaio ed una in parallelo ad un polo del motore, per l’innesto di cavetti per portare l’alimentazione del faro ad una eventuale unità A non motorizzata.

 

Specchio posteriore della cassa con dettagli della porta di intercomunicazione e due intagli sul bordo inferiore per l’incastro del telaio

 

Carrello anteriore folle in corpo unico in plastica nera con fianchetti integrati (verniciati ove il caso) fissato con vite e dado

 

Carrello posteriore motore in zama con fianchetti in plastica avvitati (verniciati ove il caso)

 

Unità A folle

Identica alla versione motorizzata ma senza alcuna zavorra e con due carrelli folli in corpo unico in plastica. Faro collegato alle due boccole posteriori.

 

Unità B folle

Non esistono unità B con telaio in lamiera

 

 

Seconda versione

Unità A motorizzata

Cassa in polistirolo con mancorrenti in filo metallico solo sul frontale, sui fianchi mancorrenti integrati nello stampo.

Motore tipo 1677 su cuscinetti a sfere con carcassa in plastica bianca.

Faro anteriore con entrambi i poli in parallelo alle spazzole del motore. Due boccole sul retro del telaio, ciascuna in parallelo ad un polo del motore, per l’innesto di cavetti per ricevere l’alimentazione del faro da una unità A motorizzata

 

Telaio a vasca in plastica trasparente con fondo verniciato in nero. Zavorra centrale in lamierini sovrapposti interna al telaio e fissata con un ribattino, zavorra estraibile inserita nel telaio tra motore e specchio posteriore. La cassa si incastra sui due lati in due protuberanze in plastica dal telaio.

Specchio posteriore della cassa con dettagli della porta di intercomunicazione senza intagli inferiori.

 

Carrello anteriore folle in corpo unico in plastica identico a quello della prima versione.

 

Carrello posteriore motore identico alla prima versione.

 

Unità A folle

Identica alla versione motorizzata ma senza alcuna zavorra e con due carrelli folli in corpo unico in plastica. Faro collegato alle due boccole posteriori.

 

 

 

Unità B folle

Struttura simile all’unità A folle, ovviamente senza cabina. Due boccole ad ogni estremità interconnesse tramite cavo elettrico non isolato.

 

 

 

 

Le Locomotive a Vapore

 

Sulla copertina del catalogo Lionel del 1957 appare, a fianco di una FM C-Liner un breve convoglio trainato da una 4-4-2, conosciuta sui cataloghi Rivarossi come L SP/R. Tuttavia questa locomotiva non fu mai venduta sotto il marchio Lionel, le uniche locomotive a vapore di origine Rivarossi furono sole due:

 

Switcher Dockside 0-4-0, art. Lionel 0600 (art. Rivarossi L B&O/R)

Modello corrispondente alla coeva versione italiana, con telaio in plastica SFN 1051. Dotato di biellismo completo, mancorrenti sui fianchi della cabina, sulla caldaia e sulla camera fumo e campana in ottone. Mancano il mancorrente e il leveraggio del gancio sul pancone. Gancio NMRA solo sul retro. Stranamente privo di qualsiasi iscrizione, compreso il marchio Lionel. Motore tipo 1677.

 

               

 

 

Consolidation 2-8-0, art. Lionel 0610 (art. Rivarossi L 280/R)

Modello identico, a parte il gancio NMRA del tender, alla prima versione della L 280/R, con cabina di tipo italiano e senza preriscaldatore sulla camera fumo. Motore nel tender con trasmissione su cuscinetti a sfere. Mancorrenti sui lati della caldaia e sulla camera fumo, leveraggio del gancio sul pancone. Campana e tre valvole sulla caldaia in ottone. Scritta “280” sui fianchi del tender ma senza il marchio Lionel. Sul catalogo 1957 il tender appare senza scritte anche se nella realtà ne fu dotato.

 

 

I Carri Merce

 

Le Peculiarità

I carri Rivarossi per Lionel erano la diretta trasposizione della produzione americana di Rivarossi del 1957/58, ottenuta semplicemente adottando il gancio NMRA e stampando sul fianco dei carri il marchio Lionel. Il marchio era apposto in posizioni variabili ed in tre dimensioni diverse, tuttavia, nella fretta delle consegne, esistono modelli in scatola Lionel ma privi di marchio.

Un’ulteriore particolarità costruttiva distingueva i carri per Lionel (escluso il caboose V Cab). Mentre Rivarossi produsse in seguito, sia per il mercato italiano che per quello americano, carri in versione "semplificata" sia per struttura che per finiture, la produzione per Lionel fu quella classica dei primi tempi, la più dettagliata, ma con una importante variante.

Anche se il sottocassa portava le sedi per il loro innesto, i tre particolari separati del sistema frenante non furono mai installati; il sottocassa era in effetti dotato degli innesti per i tre aggiuntivi ma questi semplicemente non erano montati. Probabilmente un tentativo di contenere i costi.

Anche i carrelli e gli assi erano gli stessi della normale produzione dell’epoca, realizzati in plastica, sia nella versione Archbar che Bettendorf, e molleggiati. Per i ganci fu adottata una variante della versione europea con il timone metallico aggraffato alla traversa del carrello ma con il gancio NMRA al posto del classico Rivarossi. Si noti che, nonostante in alcune immagini ne risultino privi, tutti i carri erano comunque dotati di scalette applicate come nella versione italiana.

 

I Modelli

Il fatto che nel giro di tre anni si siano avvicendate tre diverse produzioni può rendere difficile l’attribuzione dei modelli al corretto fabbricante e, nel nostro caso, identificare i modelli di produzione Rivarossi rispetto a quelli di produzione Athearn o Lionel. La cosa è complicata dal fatto che molti tipi di modelli sono stati prodotti da tutti e tre i fabbricanti e, talvolta, addirittura nella stessa livrea; inoltre, mentre il catalogo Lionel del 1957 riportava delle chiare fotografie dei modelli, i cataloghi successivi erano basati su disegni. Di conseguenza potrebbe sembrare, a prima vista, che la produzione Rivarossi per Lionel sia continuata a lungo, magari integrandosi con le produzioni degli altri marchi.

In realtà i modelli Rivarossi sono solo quelli rappresentati nel catalogo 1957, alcuni dei quali rimasero però a catalogo anche per il 1958. Dopo il 1958 nessun modello Rivarossi è stato commercializzato Lionel, nonostante le immagini ingannevoli dei cataloghi.

Nella tabella seguente sono elencati i carri Rivarossi per Lionel; nella colonna “Art. RR” è inserito il codice del modello come appariva nel catalogo Rivarossi del 1957 mentre nella colonna “Art. Lionel” appare il corrispondente codice Lionel di quell’anno.

Nella colonna “Cat. RR” è inserito l’anno di prima produzione del modello in Italia e nella colonna “Lionel ‘58” si specifica se il modello rimase a catalogo nel 1958.

Modello

Art. RR

Art. Lionel

Cat. RR

Lionel ‘58

Dettagli

Flat1A.bmp

 C Flat/1

0811-1

 1955

No

 

Flat2A.bmp

C Flat/2

0811-25

 1956

Si

 

Reef1A.bmp

 C Reef/1

 0872-1

 1955

 Si

 

Reef2A.bmp

C Reef/2

0872-25

 1956

Si

 

Reef3A.bmp

C Reef/3

0872-50

 1958

 No

Mostrato nel catalogo 1958 ma in realtà di produzione Athearn

Stock1A.bmp

C Stock/1

 0866/0866-1

 1956

 Si

 

Gon1A.bmp

 C Gon/1

 0862-1

 1955

No

 

Gon2A.bmp

C Gon/2

0862-25

 

 No?

Si come 0862

Flat TA.bmp  Nota 1

 C Flat/T

0877

1957

 No

Con 3 tubi metallici

Cab1A.bmp

V Cab

 0857

1955

 No

 

BoomA.bmp

 C Boom

 0819

1956

 No

 

DerA.bmp

 C Der

0860

 1957

 No

 

Box1A.bmp

 C Box/1

 0864-1

 1956

 Si

A catalogo anche nel 1958 anche se non illustrato

Box2A.bmp

 

C Box/2

 

0864-25

 

1957

 

No

Mostrato nel catalogo 1958 ma in realtà di produzione Athearn

Box3A.bmp   Nota 2

 

C Box/3

 

0864-50

 

1958

 

No

Mostrato nel catalogo 1958 ma in realtà di produzione Athearn.

Box4A.bmp

 C Box/4

0864-75

1958

 No

 

Box5A.bmp

 C Box/5

 0864-100

1958

Si

 

Box6A.bmp

 C Box/6

 0864-125

 1958

 Si

Non è accertato se Athearn abbia prodotto questo carro nel 1958/59

Box7A.bmp

 C Box/7

0864-150

1958

No

Prodotto nel 1958 da Athearn con lo stesso numero di catalogo

Box8.jpg   Nota 3

C Box/8

 0864-175

No

 No

Mostrato nel catalogo 1958 ma in realtà di produzione Athearn. Vedi nota.

 

          ?

                              Nota 4

 Nessuno

 0811

Mai

 No

Mai apparso a catalogo Lionel o Rivarossi

 

Nota 1: All’inizio senza alcun carico. Verso la fine del 1957 con carico di tre tubi metallici trattenuto da 4 ganci metallici che trattenevano un elastico.

Nota 2: Esiste una rarissima versione con l’immagine di una patata sul lato sinistro della riga bianca


 

Nota 3: Questo carro è apparso come novità nel numero di giugno 1958 della rivista H0 Rivarossi ma non è mai apparso in un catalogo ufficiale Rivarossi.

Nota 4: Carro mai apparso nel catalogo Lionel, ma di cui è noto il codice, e non corrispondente ad alcun originale Rivarossi. Praticamente è il pianale del carro C Flat/T, con la stessa livrea Illinois Central, ma privato delle paratie alle estremità e dotato di sponde laterali basse, pertanto simile ai carri flat con carico di un rimorchio, prodotti per il mercato europeo.

 

Dalla scatola di una Fairbanks Morse l’intero catalogo H0 di Lionel nel 1957

 

 

* Per una visione più completa della storia di Lionel in H0 si consigliano i libri “Greenberg’s guide to Lionel H0 Volume I 1957-1966” di G. J. Horan e V. Rosa e “Greenberg’s guide to Lionel H0 Volume II 1974-1977” di G. J. Horan, entrambi pubblicati da Greenberg Publishing Company Inc.

 

Catalogo Lionel 1957

 

 

 

 

 

RR e Lionel - Presentazione

 

Collaborazioni

Le altre marche