Costruzioni in Cartoncino

Il fondale Rivarossi

di Massimo Cecchetti

Dopo la pubblicazione di circa 18 edifici, era ovvio pensare che la serie di costruzioni civili e ferroviarie  potesse essere naturalmente completata dalla realizzazione di un fondale, indiscutibile chiusura ottica di un plastico.

Amleto dalla Costa, che realizza il progetto nel 1957, sviluppa a colori un paesaggio semicollinare  di arcadica ingenuità ma fortemente caratterizzato nel segno, caratteristica peculiare dell'artista.  Nessun elemento architettonico vi è raffigurato per non interferire con  la prospettiva degli edifici presenti sul plastico. La vegetazione invece sembra rimanere in bilico tra montagna e pianura, anche qui per la necessità di adattarsi alla più ampia varietà di plastici.

Si ricorre ovviamente al disegno sia per l'oggettiva difficoltà, al tempo, di reperire materiale fotografico di così particolare angolo visivo, sia per l'allora diffusissimo e quasi scontato uso di questo mezzo espressivo.  Ricordiamo che solo in tempi recenti la fotografia prenderà il sopravvento sulla raffigurazione grafica di oggetti, ambienti e personaggi e che fino alla fine degli anni '60 anni del secolo scorso il disegno sopperirà alla mancanza del trattamento elettronico dell'immagine nella creazione di immagini nuove e stimolanti per la pubblicità e la comunicazione.

L'effetto “disneyano” del fondale oggi appare decisamente insolito e surreale ma va considerato che anche gli stessi edifici erano proposti con la medesima linea stilistica e trattati con la forte valenza pittorica di dalla Costa.  Negli edifici proposti dal n.26, invece,  non si riconoscerà più la personalità artistica dell'artista milanese e gli edifici assumeranno un andamento più lineare, geometrico e realistico, anche attraverso l'uso di pattern a mattoni o in pietra (peraltro commercializzati in fogli dalla stessa Rivarossi).

Ma resterà il fondale, pubblicato a puntate dal n.19 al n.24 di HOrr (dimensioni complessive144x32.5 cm), che più che riprodurre realisticamente un territorio ferroviario intorno al piccolo treno, servirà soprattutto a delimitare ed isolare il plastico dall'ambiente esterno, valorizzando al massimo la piccola ferrovia racchiusa tra le una, due o tre pareti del plastico e mantenendo al contempo la stessa coerenza stilistica degli edifici tridimensionali presenti sul plastico.

In questa foto, tratta da Horr, appare evidente il grosso impatto estetico del fondale. Tuttavia esso si raccorda perfettamente con gli edifici costruiti in cartoncino, anch'essi di notevole sapore pittorico, anche se porte e finestre, di produzione Rivarossi, aumentano notevolmente la dose di realismo.

 

Produzione Edifici in Cartoncino