I Plastici originali di Rivarossi

(Testo e immagini di Massimo Cecchetti)

 

 

PLASTICO DUBINO

In occasione del lancio sul mercato del nuovo "sistema Rivarossi" (1959) la casa di Como si impegnò nella costruzione di alcuni plastici che dimostrassero la validità e l'estrema duttilità del sistema, a prescindere dalla bellezza del tracciato ferroviario.

Ovviamente le tipologie delle 3 stazioni (Dubino, S.Nazario, Pergine) rispecchiavano le dimensioni dei plastici: la più piccola, Dubino, veniva presentata su un plastico, che qui presentiamo, di ovviamente piccole dimensioni (215x110 cm), dal tracciato semplicissimo ma su cui non mancava nulla. La fermata viaggiatori, con binario di raddoppio, offriva anche una sella di lancio con tre tronchini, al servizio dello scalo merci Olgiate Calco, decisamente sovradimensionato rispetto ai volumi del plastico, ma perfettamente coerente con l'estetica “fine ottocento” della stazione passeggeri.  Il binario di transito si chiudeva in un semplice anello che nel tratto rettilineo impegnava anche il passaggio a livello PLA, anche questo una novità di quegli anni.  Subito dopo il treno rientrava a Dubino.  Un piccolo rialzato rendeva il paesaggio un po' più movimentato e sosteneva gli alimentatori e le scatole di comando. Il tracciato poteva essere percorso, in completo automatismo, da due convogli, con sosta alternata sui binari di raddoppio, mentre era indipendente, grazie agli opportuni sezionamenti, la sella di lancio. Ciò permetteva la contemporanea composizione di piccoli convogli prima di essere istradati sul binario di transito. I deviatoi, tutti a comando elettromagnetico, erano azionati e coordinati ai segnali, dai semplici ma efficientissimi pedali di contatto RD10/C o RC120/C. 

Il plastico apparve, in una prima versione più spartana e con i soli edifici ferroviari, quasi ad enfatizzare la nuova produzione, ma successivamente fu aggiornato con 3 graziose villette, un distributore di benzina e qualche albero, ad animare la troppo spoglia parte centrale del plastico. Gli edifici ferroviari, presenti sul plastico, e il materiale rotabile visibile nella sessione fotografica, datano con certezza il piccolo impianto al 1960.

 Il plastico nella sua versione aggiornata. C'è quasi tutto il catalogo edifici di quell'anno; la torre dell'acqua, unica sopravvissuta alla precedente produzione, non fu mai sostituita ed aggiornata da Rivarossi.  La piccola Dubino fa la sua splendida figura per l'eleganza architettonica dell'edificio ed il rapporto con il plastico circostante, finalmente animato da veicoli, alberi ed edifici civili, Faller ovviamente. Da notare la presenza dei due alimentatori.

 

Plastici originali