PLASTICO WUPPERTAL

Il segreto del volantino

 

Testi Massimo Cecchetti  - Volantino concesso da Marco Francesco Battazzi

 

 

Ritrovare un volantino promozionale degli anni '60 non è cosa comune. E qualche volta accade che un'analisi dettagliata dello stampato apra scenari imprevisti alla luce degli avvenimenti ma analizzati oggi con uno spirito più storico che commerciale.  Il restauro digitale del pieghevole ha restituito anche tutta la bellezza e l'imponenza del plastico.  La stampa in quadricromia dona inoltre un nuovo fascino a cui noi, quasi assuefatti ai “bianchi&neri” del periodo, difficilmente riusciamo a sottrarci. Ma vediamo cosa ha tenuto nascosto, per molti anni, il pieghevole.

 

LA “GUERRA DEL 428”

Si trattò proprio di una guerra, fortunatamente solo commerciale, ma che vide i due contendenti (Fleischmann vs Rivarossi) sfidarsi, tra il 1960 e 1961 in scelte, progetti, realizzazioni e produzione di due modelli simili ma concorrenziali e nell'arco di pochi mesi. E che portò non poco scompiglio all'Azienda di Como e ai fermodellisti italiani, ormai fidelizzati al marchio di Como e a cui Fleischmann voleva sottrarre fette di mercato.

 

 

 

Che lo sponsor ufficiale del plastico e del volantino fossero le Ferrovie Tedesche appare subito chiarissimo fin dalla copertina.  

Un nuovo, bellissimo logo della Amministrazione tedesca appare, al centro ottico della pagina e inserito in una fascia rossa orizzontale che ci guiderà a visitare il plastico. Il logo si impone immediatamente all'osservatore per spiegarci lo scopo della promozione: la celebrazione della ricostruzione e del rilancio delle Ferrovie Federali Tedesche dopo la seconda guerra mondiale. Allora usava così.

 

LA DOPPIA FINALITA' DEL VOLANTINO

Ma ecco una stranezza: in fondo alla pagina appaiono tre silhouettes nere che rappresentano un convoglio passeggeri italiano trainato da un italianissima E428 e graficamente allineato al lemma “moderno”, un aggettivo insolito e a noi poco chiaro.  Ci appare strano come, in un volantino chiaramente sponsorizzato dalle Ferrovie Tedesche e con l'intento di promuoverle, appaia un modello italiano. A meno che non rivolgiamo lo sguardo alla Fleischmann, fornitrice di tutto il materiale rotabile, di armamento e di segnalazione del plastico.

Fleischmann aveva messo a punto il convoglio italiano, qui espresso con la grafia delle silhouettes e diffusissima nell'editoria Fleischmann, con la chiara volontà di consolidare ed ampliare la fetta di mercato conquistata agli inizi degli anni '60.  E naturalmente  voleva approfittare anche del viaggio in Italia del convoglio (31 agosto – 31 ottobre 1963) per reclamizzare i  modelli.  Il volantino era infatti distribuito ai visitatori del plastico e nei negozi di fermodellismo.

 

 

 

La fascia rossa continua a guidarci alla scoperta del plastico ...che dire... la foto parla chiarissimo. L'Imponenza del tracciato ferroviario, la bellezza del paesaggio (qui riproducente le meravigliose foreste tedesche) l'eleganza dei convogli ed il realismo delle loro composizioni. Grande e meravigliosa lezione di fermodellismo. E non posso tacere osservando il grande quadro sinottico (...”posto di manovra a banco geografico”...) funzionante, come al vero, per instradare correttamente i convogli sui dieci binari di transito della stazione di Wuppertal.

 

 

 

 

 

Seguiamo ancora la fascia rossa per continuare a visitare il plastico. Meravigliosa panoramica della zona centrale della stazione di Wuppertal: una V200, con un convoglio internazionale, lascia la stazione centrale, una Br 65 al traino del suo merci percorre un binario unico a mezza costa mentre tre coppie Schienenbus (VT 95) hanno raggiunto la bella e grande stazione tedesca autocostruita.

Nella foto piccola del deposito locomotive sostano una V60, tre motrici a vapore e gli immancabili Schienenbus, onnipresenti sul plastico. Il piccolo convoglio di silhouettes in basso ci ricorda (finalmente) anche la produzione tedesca della casa di Norinmberga, chiudendo infine (se mai ce ne fosse bisogno) con  un “printed in germany” con lo scopo di informarci sulla corretta provenienza del volantino.

 

IL PROCESSO DI STAMPA

Un volantino costoso ma di grande qualità. Carta patinata, 15x13,5 chiuso, 3 ante, stampa in quadricromia (C+M+Y+K) in bianca , due colori in volta (il nero mezzatinta ed il verde) ed infine un 7^ colore, un nero al tratto, per la sovrastampa delle silhouettes e delle diverse lingue. Ed è proprio questo 7^ colore che ci fa arricciare il naso: perché proprio il 428, collegato al testo italiano?   Perché ovviamente il testo italiano personalizzava il volantino al viaggio in Italia e naturalmente al mercato italiano. Lo sforzo economico di Fleischmann era stato notevole e non si doveva sprecare un'occasione così ghiotta per reclamizzare i modelli.  Consideriamo anche che in RR si erano appena riavuti dal colpo con la produzione di un proprio e428 ma nato da una fortissima esposizione finanziaria.  E contando, come sempre, sulle vendite di fine anno e nella fidelizzazione della Clientela. Attraverso i suoi canali commerciali Fleischmann aveva già rifornito i negozi. Anche a chi vi scrive furono offerti i modelli tedeschi. Ricordo però anche il mio rifiuto, non essendo la tipologia costruttiva di Fleischmann in linea con la produzione di Rivarossi a cui mi ero ormai abituato ed adeguato.

 

 

 

 

Paginone centrale, qui presentato in due sezioni. La pianta, dettagliatissima, di tutto il plastico e perfetta per ricostruire le posizioni dei treni e identificarli nel tracciato. Notiamo anche un piccolo errore: la foto in basso a sx (lato destro del plastico) appare non completamente coperta dal fondino verde. Ma restiamo  letteralmente allibiti quando notiamo, al centro ottico delle tre ante, un intero convoglio internazionale trainato, ormai inevitabilmente, dalla e428. Al seguito appaiono anche le carrozze passeggeri italiane con  il loro bagagliaio. Nel convoglio di silhouettes è presente anche il logo “Ferrovie dello stato” ed il marchio “ruota con le ali”.   Più italianizzazione di così!

 

 

¾ dall'alto dell'entrata nella hauptbahnhof Wuppertal. La foto in BN, fortemente ritoccata, era pubblicata nell'editoria Fleischmann e mostra lo splendido ingresso al parco binari della stazione. Le composizioni, estremamente reali, illustrano chiaramente la grandezza e la lunghezza dei binari. Il realismo è perfetto, la maturità fermodellistica della casa di Norimberga è altissima.

 

 

 

8 settembre 1963.  A Mestre quel giorno piove e gli abiti dei visitatori sono impostati in modalità “mezza stagione”.   Le due carrozze del plastico di Wuppertal sostano (per un solo giorno) su un tronchino di facile agibilità per i visitatori. Si notano un'infinità di ragazzi, ragazzini e ragazzine, mamme, papà,  accompagnatori, ospiti e visitatori . Il riscontro più bello che il plastico poteva avere.

(Foto: Selva  –  da H0rr N.59  dicembre 1963)

 

IL PLASTICO WUPPERTAL

 

Plastici originali