Il mio Plastico dedicato a Danielle

  (Paolo Giacobbo)

 

 

Cinque mesi sono trascorsi da quando Danielle, l’amore della mia vita, si è addormentata per sempre dopo 50 anni felici trascorsi insieme.

Lei da tempo insisteva perché in una sala del piano terra, dove già avevo installato parte della mia collezione di treni, realizzassi un plastico che potesse permettere ai miei treni di funzionare, ma che costituisse anche un elemento decorativo in linea con l’antica eleganza del luogo.

 

Qualche giorno dopo il terribile evento, mi sono messo all’opera, profondamente ferito e dolorante, ed ho deciso di dedicare a lei il frutto del mio lavoro.

 

Molto spesso un plastico ferroviario trova posto in soffitta, garage, scantinato, nella vetrina di un negozio, luoghi dove non ha bisogno di accordarsi con soffitti a cassettoni del ‘500, pavimenti alla veneziana, affreschi ed arazzi

 

 

 

… e, nello stesso tempo, su questi binari volevo far circolare treni in CC, CA a due ed a tre rotaie.

Il progetto è consistito nel creare un tavolone di 3 metri per 4 a forma di U dello stesso colore delle travi quattrocentesche del soffitto, alto 120 cm in modo da essere all’altezza ideale per operarvi, per guardare circolare i treni, per accedere senza problemi ai 120 m di cavi sottostanti, per mettere in rilievo e poter pulire il pavimento alla veneziana del salone, per accedere, dall’interno della U, al soprastante lampadario di Murano .

 

 

 

Come mostra la foto,dalla stazione principale, dotata di 8 binari, partono un anello esterno a due rotaie, costruito con armamento Rivarossi e Casadio, un anello interno ed una “linea di montagna” con armamento Trix tre rotaie isolate. Dopo molte prove, questi armamenti sono stati scelti come i più affidabili e adatti allo scopo. Per gli stessi motivi sono stati scartati, per esempio, binari e scambi Rivarossi serie blu.

 Inoltre una linea di tramway collega le due stazioni basse

 

 

I treni ospitati in questa stanza vanno dagli anni ’20 agli anni ’60, quindi il plastico è dotato esclusivamente, a parte gli elementi autocostruiti, di accessori ed elementi di decoro anteriori al 1963.

 

Esso riproduce lo stile costruttivo del mio primo plastico di quegli anni, uno stile essenziale fatto di binari senza massicciata, personaggi di piombo o di legno e lampioni non esattamente in scala  veicoli di latta o in metallo pressofuso…

 

 

 

I treni in CC a 2 rotaie possono percorrere tutti i binari del plastico, quelli a tre rotaie solo i due circuiti interni.

 

 

 

Per parlare degli “accessori”, ecco i due ponti FEM che attraversano il vuoto della U, di cui il primo, lungo 80 cm è stato interamente realizzato a mano

 

 

Mentre quello ad arco è in bronzo.

 

 

Ecco il posto di blocco a ponte della FEM

 

 

Della stessa marca è anche il ponte ad arco in curva in metallo pressofuso …

 

 

….come anche le stazioni e lo scalo merci.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il castello invece è stato costruito 60 anni fa da un amico portoghese.

 

 

 

La chiesetta con campana funzionante è un edificio in legno Faller del 1955

 

 

 

La piattaforma girevole, scelta per il suo funzionamento ineccepibile, è una Marklin anni ’30 trasformata per due rotaie.

 

 

 

Oggi la stazione alta ospita due AN1 accanto agli edifici Rivarossi e FEM

 

 

 

Varie immagini di convogli d’epoca circolanti sul plastico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

tra i quali non poteva mancare una Hiawatha del ’58 con le sue vetture arancioni

 

 

Ormai è arrivata la sera e si accendono le  luci….

 

 

 

…di questo plastico dedicato a te, amore mio!

 

 

Settembre 2023       

Paolo Giacobbo

 

 

Plastici originali