La pubblicità di Rivarossi

(di Massimo Cecchetti e Giorgio Giuliani)

 

ANNI 1946-1950

 

Grazie a Nino Caldarella siamo riusciti  a recuperare quelle che probabilmente sono le primissime inserzioni pubblicitarie di Rivarossi.

Le troviamo su "La Rivista del Giocattolo” (organo ufficiale del Raggruppamento Nazionale Fabbricanti di Giocattoli e affini), pubblicata dal 1946 al 1957.

 

Già sul primo numero della rivista, del giugno 1946 troviamo la pubblicità Rivarossi: essenziale nella grafica e in tre lingue, segno evidente dell'attenzione della ditta ai mercati esteri.

Presenta varie curiosità:

due navi da guerra, mai entrate in produzione, un impianto con tre carrozze FNM mai entrato a catalogo, la E626 che verrà proposta solo nel 1947, oltre al meccano che in queste immagini, le uniche, è presentato anche in forma di ponti e gru a corredo del treno elettrico e la "stazione moderna" presentata sempre (e solo) nel 1947.

 

 

 Immagine tratta dal "La rivista del giocattolo" n.1 del giugno 1946

 

 

Anche sul secondo numero della rivista ritroviamo la "reclame" della ditta di Como, ed anche qua con una notevole curiosità: una locomotiva  a vapore di tipo inglese, mai realizzata da Rivarossi, proposta in una particolarissima confezione assieme a un convoglio FMN a tre elementi. Sono ancora citate le navi elettriche e si parla anche di "automobili da corsa e da turismo" che verranno presentate solo nel 1948.

 

 Immagine tratta dal "La rivista del giocattolo" n.2 del settembre 1946

 

 

Sul terzo numero della rivista troviamo ancora il riferimento alla fantomatica locomotiva inglese e si intravede una Gr.691. Notare il nome "Rivarossi" già scritto coi caratteri che lo contraddistingueranno per quasi tutti gli anni '50, ma questo era un font standard all'epoca usato dalle tipografie, e visto che nelle pubblicità immediatamente successive non è più utilizzato, probabilmente mancava ancora una caratterizzazione ufficiale per il nome Rivarossi.

 

 Immagine tratta dal "La rivista del giocattolo" n.3 del dicembre 1946

 

 

 

La prima inserzione del 1947 è dominata dal "Galletto" che sarà il simbolo della Ditta per parecchi anni. Nessun treno o impianto proposto, ma il lancio per la Fiera Campionaria di Milano "ove presenterà novità veramente strabilianti".

 

 Immagine tratta dal "La rivista del giocattolo" n.4 del marzo 1947

 

 

Dalla fantasia ai fatti: nel giugno 1947 è presentata la nuovissima Dockside B&O che assieme alla E626 è visibile allo stand Rivarossi alla Fiera di Milano.

Notare che il nome "Rivarossi" deve ancora trovare la propria connotazione grafica  ed è lasciato in balia dei fonts delle tipografie.

 

 Immagine tratta dal "La rivista del giocattolo" n.5 del giugno 1947

 

 

 

Cambiamo anno e "vettore".

Passiamo al 1949, sulla rivista "Modellismo" di cui Alessandro Civelli ci dice: "Essa nasce sul finire del 1945, essenzialmente come rivista modellistica aeronautica (........) ma trattando anche di automodellismo e ferrovie in miniatura. Le sue pagine accolsero, già dal 1949 la pubblicità Rivarossi e, in seguito, Pocher. Nei vari numeri la vignetta (del Guerri) era sempre la stessa ma cambiava il modello presentato"

Le inserzioni, in quarta di copertina, iniziano col numero 23 de febbraio 1949 e terminano col numero 34 del gennaio 1951

 

La produzione Rivarossi si va stabilizzando, scompaiono i desiderata proposti negli anni precedenti (navi e locomotive inglesi) si va ora a proporre modelli effettivamente realizzati

Semplicissima impaginazione tipografica; un leggero accento alla promozione dei treni dentro il flash intitolato ai "modellisti ferroviari" ed un grande risalto, invece, a prezzi e caratteristiche tecniche.  Un grande bisogno di illustrare la piccola ferrovia non come un giocattolo ma come un vero e proprio passatempo scientifico e culturale. Rivarossi voleva imporsi sul mercato per la grande qualità tecnica dei suoi modelli e puntava direttamente a questo in questi primissimi comunicati commerciali

 

 Immagine tratta dalla rivista "Rassegna di Modellismo" N. 23 del febbraio 1949

 

 

 

Una vignettona umoristica, più che un comunicato commerciale, impostata sulla grafica fumettistica e spumeggiante del disegnatore che raffigura macchinisti, personale di stazione, gatti ed uccellini in contemplazione di due bellissimi modelli, in quegli anni elementi di punta della produzione.L'espressione dei due macchinisti ci lascia invece perplessi circa il suo significato: invidia, rabbia, stupore?...con il risultato di attenuare l'effetto positivo dell'intera immagine. La grafia del logo è stranamente diversa dal quella ufficiale sui cataloghi; la foto del modello appare assediata da immagini umoristiche e colorate, che ne riducono attenzione e visibilità.

 Immagine tratta dalla rivista "Rassegna di Modellismo" N. 27 del 1949

 

 

 Immagine tratta dalla rivista "Rassegna di Modellismo" dell'ottobre 1950

 

 

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