La scala 0 di Rivarossi

(testo di Gabriele Savi - immagini fornite da Giuseppe Cuzzucoli)

Nel 1968 Rivarossi presenta la nuova linea in scala 0. In realtà RR aveva già prodotto materiale in scala 0, precisamente all’inizio degli anni ’50, con una bella riproduzione (per l’epoca) della Gr.685 FS, ma si era trattato di un fuoco di paglia.

Dal catalogo 1950

Gr 685 (immagine: monsieur Willem JJ Boot)

 

Nel catalogo RR venivano inserite locomotive tedesche, quali la celeberrima BR80 e la V216 (diesel a carrelli), anche in confezioni complete di carri a tema, materiale d’armamento e trasformatore.

L’offerta americana prevedeva invece diverse colorazioni della diesel Elettrica a carrelli tipo Fairbank- Morse, una piccola diesel da manovra a due assi (sempre in varie livree), e la locomotiva a vapore rodiggio 4-4-0 (American) in due livree differenti.

Le riproduzioni si segnalano certamente per il rispetto della scala e la buona incisione in generale, delle casse e dei carrelli. Degni di lode per l’epoca, i biellismi delle vaporiere.

Nel 1970 il colpo da maestro: la bella riproduzione della E.444 FS di serie, nell’originaria livrea senza fascia rossa sui frontali, livrea che verrà mantenuta per qualche anno dopodiché, correttamente, la E.444 sarà proposta con le fascie rosse sul frontale ed i pantografi (un po’ giocattoleschi) verniciati correttamente in rosso.   

L’inserimento nel mercato della scala 0 da parte di altre ditte di materiale fermodellistico in quegli anni, conferma una certa fertilità di mercato della grande scala. Lima produrrà materiale in scala 0 a partire dal 1972 (per sospendere la produzione nei primi anni ’80, e produrre poi piccole quantità di materiale a richiesta per i mercati svizzero, tedesco e inglese), poi anche Pola (con la linea Maxi, di fattura e finitura simile ai Lima) e Biller-Bahn, solo per stare in tema di produttori a livello industriale.

Nei primi anni '80 vengono poste in commercio, in numero limitatissimo di esemplari, i modelli della grossa Pacific francese 231G, nella livrea verde. Modelli in tutto ottone realizzati in fototranciatura (tecnica allora nuovissima) e assemblati e finiti nello stabilimento di Como, superbi nei dettagli e nelle finiture, ma dal prezzo certamente non alla portata di tutte le tasche. A proposito del prezzo di vendita finale, questo non era stato indicato da RR ai negozianti, e quindi era a libera contrattazione…        

Nel 1982 RR presenta a Norimberga delle edizioni super dettagliate della vaporiera tedesca BR80, che saranno proposte nell’effimera linea RR Prestige: si trattava della BR80 030 in grigio di fabbrica ed in nero/ rosso delle D.R.G.

Entrambi i modelli venduti con tiratura limitata ad 800 esemplari cadauno punzonati e numerati nel sottocassa, con cofanetto e certificato.

Nel settore americano, a metà degli anni ’70 vengono poste sul mercato la 0-8-0 Indiana Harbor Belt, grossa locomotiva a vapore con tender per servizi di manovra pesante, e la 4-6-0  ICRR della compagnia ferroviaria Illinois Central R.R. (famosa per essere stata coinvolta nell’incidente fra treni merci nell’aprile del 1900, e nella quale perse la vita il famoso macchinista Casey Jones).

Entrambe le macchine erano vendute sia montate che in kit (il kit a sua volta era posto in vendita nelle versioni motorizzato e non; quello non motorizzato si segnalava per le ruote completamente in plastica, senza nemmeno il cerchione in metallo tornito!).

Già a metà degli anni ’80 però, il mercato dimostrava scarso gradimento per la scala 0, complice anche la cronica penuria di spazio degli ambienti abitativi moderni, e RR non presentò più novità autentiche, ma solo varianti e ricoloriture di modelli già a catalogo.

Sul fronte del materiale trainato, erano a catalogo due tipologie di carrozze passeggeri, tra cui la tipo UIC-X a carrelli, proposta in una serie di livree differenti, compresa quella in grigio ardesia delle nostre Ferrovie dello Stato.

Le carrozze tipo UIC venivano offerte senza arredi interni, oppure complete di arredo interno ed illuminazione (a pila, nascosta nel vestibolo). A richiesta era possibile acquistare l’arredo interno e l’illuminazione a parte.

 Per i carri merci, si annoverano il tipo E a sponde alte, un pianale a carrelli, un carro botte a carrelli, un frigorifero unificato. Nel settore americano, carri e carrozze derivati da stampi AHM. A questi si aggiungono, per un breve periodo, fabbricati in kit di foggia americana, sempre offerti in collaborazione con AHM.

Nella seconda metà degli anni ’80 RR aveva pianificato la riedizione delle carrozze FS tipo X a carrelli, in livrea rosso fegato, poi il tutto saltò per insufficiente richiesta del mercato, ormai rivolto ad altre scale…

Quindi saranno riproposte solamente riedizioni di carri merce, e quasi tutte per il mercato svizzero, fino alla definitiva scomparsa dal catalogo RR della scala 0, avvenuta nel 1990.

Nel 1991 viene presentata con grande spolvero la Bayard della Napoli-Portici, il secondo e ultimo modello della Serie Capolavori, un gioiello in metallo, in serie limitata, costosissima.

Nel 1992 riappare sul mercato un’edizione speciale fuori catalogo della locomotiva a vapore americana “Genoa” 4-4-0, con l’effige di Cristoforo Colombo sulle fiancate del tender: sarà l’ultimo modello in scala 0 RR.

Forse oggi ci potrebbe essere ancora spazio (riteniamo di nicchia) per qualche bella edizione rivisitata delle locomotive RR in scala 0, e le recenti esperienze di mercato d’oltralpe lo confermano…     

Prototipo, mai realizzato in serie, di Dockside in scala 0

già di proprietà del sig. Alessandro Rossi

 

Allego anche questi interessantissimi link forniti da Andrea Gemelli:

Sito tedesco con moltissime immagini della produzione 0 di Rivarossi:   http://www.metropolitrain.com/o-rivarossi.html

 

La scala 0