Le confezioni del tram COS.MO / Rivarossi

(di Paolo Giacobbo)

 

 

 

Quando sono nata, nel 1949, mi hanno  chiamata semplicemente “La Tranvia“: ho 73 anni, ma ditemi per favore che non li dimostro ….

 

 

si, va bene, ho qualche ruga sul coperchio e sui margini ho perso un po’ di colore, ma preferisco restare come sono, senza fare alcun lifting.

 

 

Non è difficile risalire alle mie origini, visto il marchio che porto all’ interno  ed il bollino del negozio parigino che mi ha venduta.

 

 

Con gli anni non ho perso niente, sono ancora come in origine, col mio pesante trasformatore nero,  le mie otto sezioni di legno su cui sono fissate le rotaie non isolate e le basi dei pali

 

 

tipicamente tranviari che supportano la linea aerea

 

 

 

Ma quello di cui vado più orgogliosa è il mio piccolo tram, in versione verde a due toni  con pantografo, che con gli anni non ha perso niente del suo fascino.

 

 

 

 

Ho ancora il mio foglio istruzioni

 

 

che si concludono con la raccomandazione di “… non collegare direttamente binari e linea aerea alla rete di casa…”, raccomandazione che oggi sembrerebbe ridicolamente superflua, ma bisogna ricordare che, all’epoca in cui sono nata, esistevano ancora ferrovie in miniatura  da collegare direttamente alla rete con solo una lampadina a filamento di carbone come resistenza intermedia.

 

 

Scusatemi se permetto al mio piccolo tram di pavoneggiarsi ancora ….

 

 

 

prima di presentarvi le mie sorellastre più giovani:

La prima, la confezione “lusso”, con il tram giallo

 

 

e la parata di motrici Rivarossi sul coperchio

 

 

purtroppo, con gli anni, ha perso il rimorchio.

Il suo tram, nella sgargiante livrea gialla con tetto bruno

 

 

 

non ha ancora perso la speranza di ritrovarlo.

Ed eccovi la sorellina più piccola

 

 

dalla vita movimentata, venduta da un negozio di Monfalcone,  frequentato all’ epoca dagli equipaggi di navi da tutto il mondo.

 

Ha passato molti anni nel Regno Unito,ma ora è contenta di essere rientrata in Italia 

 

È dotata del tram verde a due toni

 

 

che però, a differenza del mio, è dotato di trolley e possiede solo la marcia avanti.

 

 

 

Ma passiamo da questa confezione “modesta”, (anche se all’ epoca costava una follia), all’ ultima delle mie tre sorellastre

 

 

una “lusso“, passata, come me, per Parigi

 

 

con un’ etichetta scritta a penna su di un fianco

 

 

il bollino del negozio

 

 

e completa, stavolta, di motrice blu, pali

 

 

binari Rivarossi e rimorchio.

 

 

Guardate che bella coppia!!

 

 

La motrice è dotata del secondo asse motore munito di bordino, mentre, come avrete notato, alcune altre, per facilitare l’ iscrizione in curva, ne sono prive.

 

 

Il rimorchio ha i carrelli incernierati direttamente al carter centrale, mentre su altri sono incernierati ad una staffa in alto, come il carrello posteriore della motrice

 

 

Questa confezione ha il foglio istruzioni incollato sul retro del coperchio, ottima precauzione affinché non vada perduto

 

 

e così, come fanno spesso le vecchie signore, spero di non avervi annoiato mostrandovi le mie foto di famiglia …!!

 

PS. Altre foto e notizie di questi tram si trovano nell’articolo “La Famiglia COS.MO

 

 

Locomotive e rotabili Tram a carrelli