(testo di Gabriele Montella)

Come detto venne presa a modello la configurazione del 1917

La produzione iniziò nel 1962 con la realizzazione della unità motrice (cod. 6410) e della unità rimorchiata (cod. 6420) e venne ripresa nel 1978 (cod. 6410/1 e 6420/1).

Nel 1964 venne realizzata una unità motrice per il mercato tedesco a corrente alternata (cod. 6411).

 

 

 

 

Come si può vedere questo sconfinamento di Rivarossi nella modellistica tramviaria era piuttosto lontano dai risultati raggiunti nel settore prettamente ferroviario.

Si consideri solo il livello tecnico ed estetico raggiunto con la Mallet Y6b uscita appena l’anno successivo, per non parlare della Gr. 740 Fs risalente addirittura al 1957.

Il motore era troppo visibile all’interno della carrozza e mancava l’arredamento della cabina di guida.

Ben migliori erano i livelli raggiunti da produttori specializzati in ferrovie urbane, quali le tedesche Hamo (Marklin) e gogTram.

Purtuttavia il modello risultava accattivante soprattutto quando impreziosito con le scritte pubblicitarie sul tetto e non mancavano piccoli tocchi di eleganza dati dallo stemma del Comune e dall’avviso di obbligo di salita dalla porta posteriore.

L’alimentazione era quella consueta di 12 Volt a corrente continua con prelievo da entrambe le rotaie di una polarità e dalle linea aerea dell’altra.

I binari erano del tipo a gola cioè annegati al centro di tratti stradali di forma quadrata  di 200 mm di lato.

Erano poi disponibili con analoghe dimensioni tratti curvi, scambi destri e sinistri e l’incrocio, tutti a 90°.

L’unione dei pezzi era assicurata da cavallotti inseriti in apposite fessure.

Era quindi un sistema estremamente semplice che però permetteva diverse soluzioni di tracciato.

La linea aerea era sostenuta da eleganti pali inseriti negli stessi cavallotti con l’ulteriore risultato di nasconderne la vista.

Uno di questi pali era predisposto per il fissaggio dello spinotto di alimentazione.

Tra palo e palo, perpendicolarmente al binario, venivano fissati gli elementi filari (testate) al centro dei quali un elemento ad incastro permetteva il fissaggio dei fili di contatto (diritti, curvi, bidirezionali per gli scambi e a incrocio) che così risultavano perfettamente paralleli alla mezzeria del binario.

Il perfetto assemblaggio di tutti i componenti era molto importante in quanto la presa di corrente della vettura era costituita da un elemento ad “U” all’apice del trolley all’interno del quale scorreva la linea di contatto: un non perfetto allineamento poteva quindi comportare durante la corsa  ondeggiamenti se non  deragliamenti.

Per evitare simili inconvenienti ed anche per venire incontro alla clientela in quanto tale sistema di linea aerea era piuttosto costoso, vennero posti in commercio anche modelli dotati di un normale trolley a scivolamento, così da permettere l’utilizzo dei normali tratti di catenaria che però dovevano essere opportunamente adattati.

 

 

La commercializzazione veniva effettuata a pezzi singoli (motrice e unità folle).

Erano anche in vendita le confezioni base di binari senza linea aerea (cod. 6400 – anno 1963) o con linea aerea (Impianto “grande” cod. 6401 – anno 1963; Impianto “piccolo” cod.6402 – anno 1964)

Tutto era sempre contraddistinto da una elegante brochure con un bel disegno di sapore rétro di una via milanese con personaggi.

 

 

La fortuna commerciale del prodotto fu forse inferiore alle attese e ciò per un serio motivo, anche a prescindere dal costo piuttosto elevato per quanto riguardava gli accessori.

La difficoltà di assemblaggio del circuito ne scoraggiava infatti l’utilizzo per cui poteva risultare appetibile solo per chi volesse inserirlo in un plastico.

Questo tuttavia doveva essere di grandi dimensioni perché l’effetto fosse credibile: diversamente oltre che soffocante l’impianto sarebbe risultato poco realistico se la linea fosse stata troppo breve.

Per avere una idea dell’impatto che poteva derivare dall’inserimento di una linea tranviaria in un plastico classico, peraltro di  notevoli dimensioni (460 x 150), basterà guardare in altra parte del Sito il “Plastico tramway” con la descrizione di Massimo Cecchetti.

Prodotto da Rivarossi dal 1962/63 in catalogo fino al 1990

IMPIANTI
codice anno descrizione
     
6400 1963 Impianto completo piccolo Tram senza palificazione (tram verde)
6401 1963 Impianto completo grande Tram (tram Giallo)
6402 1964 Impianto completo piccolo Tram (tram Verde)
     
     
Modelli Singoli (solo versione gialla)
     
codice anno descrizione
     
6410 1963 Motrice tramviaria tipo Edison
6420 1963 Rimorchio per Tram tipo Edison
6411 1964 Motrice tramviaria tipo Edison (speciale per Germania)
6410/7 1978 Motrice tramviaria tipo Edison
6420/1 1978 Rimorchio per Tram tipo Edison

 

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