La pubblicità di Rivarossi

(di Massimo Cecchetti e Giorgio Giuliani)

 

ANNI 1951-1959

 

Dopo l'esordio pubblicitario del 1946 su "La rivista del giocattolo" e su "Modellismo", dal 1951 iniziano le inserzioni sulla neonata Italmodel, se non la prima, la più importante rivista del settore. Da rilevare che Rivarossi inizia dal numero 4 del Luglio 1951, mentre Pocher era presente già dal numero 3, il primo che offriva, oltre alla normale stesura redazionale, anche spazi pubblicitari a pagamento.

 

 Itamodel n.4 del Luglio 1951

 

 Itamodel Treni n.6-7 del Dicembre 1951

 

Analizzando i due comunicati soprainseriti, simili tra loro, notiamo immediatamente la completa denominazione sociale (è ancora una Società in  Accomandita semplice di Rossi e Brunner). Viene evidenziato, con notevole enfasi, che si tratta di "treni in miniatura" cioè modelli di treni veri (e non di giocattoli!) assieme ad una sommaria ma esaustiva descrizione della produzione.

Una breve descrizione dei prodotti proposti, le foto, i codici ed i prezzi dei modelli, chiudono i semplici ed onesti comunicati.  Nasce in questi numeri anche la sottolineatura che Rivarossi "non vende a privati", delineandoci un Alessandro Rossi già determinato nella creazione di una estesa rete commerciale e di punti vendita.

 

 

 Itamodel Treni n.14 del Settembre 1952

 

Questi moduli di pagina sono decisamente scarni ed essenziali, privi degli artifici per suggestionare  emotivamente il lettore che, essendo già un appassionato, necessita solo di corrette ed  esaustive informazioni sui prodotti. I caratteri e l'impaginazione sono frutto dell'umile lavoro della tipografia della rivista che riceveva da Rivarossi i testi, le foto (o i cliché) e qualche disposizione grafica per impaginare al meglio il piccolo comunicato.

Col tempo tenderanno a entrare in modo più preciso e dettagliato per ogni modello proposto, decantandone l'accurata lavorazione, le innovazioni tecniche presenti, le possibilità di sviluppo. Sorridiamo infine all'utilizzo della formula "...Rivarossi pubblica, di tanto in tanto, un Bollettino ..." un discreto riferimento ad una HOrivarossi alle sue prime apparizioni, ancora esitanti circa la periodicità e l'effettiva risposta del pubblico.

 

 

 

Italmodel n.38 Ottobre 1954

 

Finalmente un primo, vero comunicato Rivarossi!   il notevole primo piano della Gr 835 attrae ed affascina immediatamente il lettore.  Il modello si descrive da solo ed elimina informazioni tecniche in quest'ambito superflue. Un piccolo slogan seduttivo sottolinea la paziente "attesa premiata" degli appassionati ed invoglia al suo acquisto.  Per la prima volta un'immagine racconta e descrive più di mille parole. La comunicazione pubblicitaria si stava evolvendo in una Italia all'inizio di una straordinaria rinascita.   La mancanza delle valvole sul duomo, delle maniglie sui fanali e dei ganci di traino "a martello" datano il modello ai primissimi anni di produzione.

 

 

       

 

 Immagini tratte da Epoca del Novembre e Dicembre 1955

 

Con la fortunatissima Gr 835 inizia l'esplosione commerciale di Rivarossi che ora si può permette spazi pubblicitari su riviste più importanti e a diffusione nazionale. Il costo-contatto è molto alto, data anche la presenza del mondo femminile tra i lettori di settimanali eterogenei, come Epoca o Arianna. Ma il  target è adulto, e sebbene non tutti i lettori del settimanale siano interessati al mondo fermodellistico, tuttavia il nuovissimo hobby può attrarre e coinvolgere nuove fasce di mercato. La grafica è colorata, pulita ed accattivante, l'azzeccato slogan invita al relax ed al piacere di divertirsi nel tempo libero. La nuova Italia stava scoprendo il tempo libero (inteso non solo come pausa dal lavoro) che produceva ricchezza e qualità della vita.

Il testo è correttamente ridotto all'essenziale, indispensabile per una annuncio pubblicitario su una rivista di larga diffusione e rivolta a un vasto ed eterogeneo pubblico.  Anche se non firmato il disegno e l'impaginazione sono sicuramente riconducibili alla personalissima mano di Amleto Dalla Costa

 

 

 

   

 

 Immagini tratte da Scienza illustrata del 1955

 

Rivarossi, ormai lanciatissima, acquista spazi pubblicitari anche sulla prestigiosa "Scienza Illustrata". Visto il target di lettori interessati ad argomenti scientifici il testo è essenzialmente tecnico-descrittivo e mancano slogans emozionali. Questa volta i disegni di Dalla Costa sono stati sostituiti con foto dei modelli, a tutto vantaggio della scientificità della rivista; a leggere con attenzione il testo descrittivo ci si accorge anche come questa sia una delle rare volte in cui Rivarossi dichiara formalmente in 1/80 la scala adottata

 

 

 

 Italmodel 48 Agosto 1955

 

Colpisce ancora  la ripresa della dicitura ufficiale "Officine Miniature Elettroferroviarie" al posto del più moderno "treni elettrici in miniatura".  Inserto verticale a due colori, stampato col sistema tipografico, si persiste  nell'affidare al marchio (molto interessante il suo "fuori-asse") la presentazione dei modelli.

 

 

 

  Italmodel n.51 Dicembre 1955

 

Impostazione leggera, agile, divertente, graficamente corretta.  Finalmente il logo aziendale "chiude" il comunicato mentre il piccolo slogan comincia ad affermare un concetto che sarà spesso replicato nel tempo. Graziosa l'idea di focalizzare l'attenzione sui modelli grazie ai pallini rossi...

 

 

 

 Immagine tratta da Epoca del Dicembre 1956

 

Finalmente un comunicato firmato da Amleto dalla Costa, che ne cura l'impaginazione ed i disegni a china. Il più piccolo dei due riporta anche la firma professionale, molto creativa, del grafico ufficiale di Rivarossi.  L'attenzione del lettore è catturata grazie alla posizione anomala ed inconsueta del 636, obliquo ed appositamente disegnato per quella angolazione.

Il logo Rivarossi chiude correttamente il comunicato.

Trattandosi di una rivista generalista (Epoca 1956) i testi sono volutamente scarni, concentrando ancora di più l'attenzione sullo splendido modello, che qui letteralmente cattura l'attenzione del lettore.  Il disegno, nella sua deliziosa ed inconsistente levità, invoglia il lettore ad informarsi di più, avvicinandosi ai cataloghi e... ai punti vendita!

 

 

       

Italmodel  n.67 Marzo 1957                                                                                             Italmodel 74 Ottobre 1957    

 

L'impaginazione, ancora una volta allegra e briosa, risulta molto accattivante con le immagini di traverso e senza troppi dettagli tecnici.  Un altro utile indizio per affermare che probabilmente il comunicato apparve su una rivista generalista.

 

 

 

 nessuna informazione, anno presunto 1958 circa

 

Stupenda pagina al vivo, a due colori al tratto, di grande formato (25x32) e che ci fa intuire la pubblicazione (1958) su una importante testata a diffusione nazionale. Amleto dalla Costa esprime, al meglio, il desiderio aziendale di imporre il nome ed il logo "Rivarossi". Anche al più distratto lettore appare evidente che "i treni elettrici in miniatura" non possono che appartenere ad "un nome famoso nel regno del fermodellismo" ... "Rivarossi" appunto.  La grafica, correttissima e di notevole nobiltà, si adatta perfettamente ad un comunicato, tutt'altro che superficiale, per esprimere la consapevolezza di un'Azienda in piena espansione e che vuole meritare la fiducia e la fidelizzazione della Clientela.  Siamo solo un pò perplessi circa la decisione di promuovere ancora un modello di fantasia (la Gr 221) al suo ultimo anno di produzione (uscirà di scena nel 1959) mentre il vero cavallo di battaglia, la Gr 740, era già in produzione da un anno...   Ma siamo nel 1958 e Rivarossi sta già preparando una svolta epocale nella sua produzione con la consapevolezza della propria  maturità nella tecnologia della termoplastica.  Sarà l'inizio per entrare in campi operativi prima mai immaginati, nella assoluta certezza di proporre modelli sempre più realistici, tecnologicamente affidabili, legati tra loro da un "sistema rivarossi" pratico e geniale e offrendo, al contempo, una capillare rete commerciale di vendita ed assistenza.

 

 

 Immagine tratta da Epoca (o Arianna) del 1959

 

Alla fine degli anni '50 Rivarossi intraprende un percorso tra i più creativi ed innovativi della sua storia.  Il logo aziendale viene notevolmente rivisitato e pur mantenendo la precedente personalità risulta più fresco, leggibile e personale.   Anche la comunicazione si rinnova diventando più attuale e vivace grazie alla presenza di Amleto dalla Costa.  Il nuovo logo riprende importanza apparendo per primo ma presentando al lettore bellissimi modelli, qui anche troppo variamente disposti, con l'effetto di rallentare un pò la fluida leggibilità delle immagini. 

I treni presentati sono italiani ed americani, forse per giustificare lo slogan, un pò troppo pretenzioso "...fermodellismo mondiale..."

 

 

 

In questa comunicato ad andamento verticale, Rivarossi tenta un salto di qualità, sorprendente ma meritato: un plastico originale, splendidamente ripreso, ed uno slogan da lasciare allibiti: "il treno italiano dal realismo sorprendente".  I piccoli treni sono diventati "treno" quasi non ci sia più confine tra modelli e prototipi.  Fortunatamente un piccolo flash ci indica che si tratta di "foto non ritoccata di treni Rivarossi" caso mai fossimo caduti nella trappola fotografica.

 

 

 Immagine tratta da Epoca (o Arianna) del 1959

 

I comunicati si arricchiscono ora di figure umane, soprattutto bambini. Essendo pubblicato su riviste lette da adulti il richiamo ai bambini e alla famiglia voleva dare un forte impulso all'acquisto del trenino come regalo per  figli o nipoti. Fino a pochi anni prima il "treno modello" era pensato (da Rossi sicuramente) più per adulti che per  bambini, ma questi sono gli anni del boom economico.  Ora le famiglie hanno più capacità di spesa e i bambini sono da sempre al primo posto nelle spese "superflue" dei genitori.  E sale la qualità della vita.

 

 Immagine tratta da Epoca (o Arianna) del 1959

 

E' interessante notare come  in questa serie di comunicati indirizzati ad un pubblico adulto la famiglia ("effe" maiuscola nel testo!) sia al centro del messaggio. Il salotto di casa con papà che legge il giornale, mamma che gioca con la bambina, ragazzi alle prese con i trasformatori all'interno di una casa come amorevole nido... (e con al centro un treno Rivarossi).

Un comunicato dedicato agli adulti perché regalino un treno, anche se il papà, ci sembra (e nonostante la bassa qualità dell'immagine) muoia dalla voglia di fiondarsi sul tappeto a giocare col treno.  In effetti il gioco per bambini si stava trasformando, e proprio in quegli anni, in una autentica passione fermodellistica per adulti. Per non scontentare nessuno, sul tappeto ancora materiale rotabile italo-americano.

 

 

 Immagine tratta da Epoca (o Arianna) del 1959

 

Si conclude il decennio su Epoca con una pubblicità natalizia, sempre indirizzata ad un pubblico adulto: un interno di abitazione con bambini, trenini e addirittura una nonna che lavora a maglia. "Lieto, caldo, intimo Natale" recita affettato e lezioso lo slogan ma in quegli anni l'effetto sarà stato sicuramente ottenuto, grazie alle scatole Rivarossi presenti sotto l'albero!

 

 

Nel novembre 1958 anche la prestigiosa rivista Quattroruote ospita la pubblicità Rivarossi.

E' l'inizio di una consuetudine che durerà per parecchi anni, concentrata nei mesi di novembre e dicembre a ridosso del periodo natalizio, e che porterà nel dicembre 1960, in modo non casuale, una confezione della Ditta (con una scritta Rivarossi enorme) addirittura sulla copertina della rivista.

La pubblicità è curata da Amleto dalla Costa, e come sempre è indirizzata ad un pubblico adulto, stante anche il vettore in cui è collocata.

Rispetto alle coeve pubblicità su Arianna o Epoca, manca il richiamo alla Famiglia e al Natale, ma il messaggio è diretto al lettore (maschio adulto) della rivista. Infatti punta sull’eccellenza tecnica di Rivarossi, che gli appassionati di automobilismo non potevano non cogliere: “la perfezione dei particolari rende superiore la produzione Rivarossi sul piano del ferromodellismo mondiale”. Non dimentichiamo che era di pochi mesi prima la fornitura di un’enorme lotto di materiale H0 all’americana Lionel, che questa utilizzò per il  proprio ingresso nel marcato H0 e di fatto sanciva il riconoscimento internazionale della qualità del materiale Rivarossi.

 

 

 Immagine tratta da Quattroruote del dicembre 1958

 

 

Da notare (dic. 1958)  lo slogan “Il nuovo hobby che incanta i piccoli  e appassiona i grandi”, che ufficializza l’esplosione del fenomeno del trenino elettrico alla fine degli anni ’50 e senza dirlo esplicitamente fa presente ai lettori che oltre che per se ... è anche un ottimo regalo per i propri figli: due piccioni con una fava.

 

  

 

 Immagine tratta da Quattroruote del novembre 1959

 

 

Da notare l’uso del termine “ferromodellismo” nel 1958 e del più moderno “fermodellismo” nel 1959.

 

Anche dall'evoluzione delle pubblicità si riscontra l'esplosione e la maturazione della ditta durante gli anni '50.

Dalle timide "reclame" sulle riviste specializzate, quasi estratte direttamente dal catalogo, alle disinvolte e professionali pubblicità su importanti riviste nazionali,  correttamente mirate al lettore-tipo delle stesse.

La Rivarossi stava diventando adulta.

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Lo "stile" dell'Azienda La Pubblicità